domenica 30 gennaio 2011

Che coss'è l'amor?

Che coss’è l’amore. Chiedeva Capossela. 

Ѐ un sasso nella scarpa? Magari anche piacevole, eh.. 
Esiste? Come fai a sapere se è amore? Magari domani proverai il doppio di quel sentimento. E allora qual è? Dov’è? Come si riconosce? Ma soprattutto è razionalità o irrazionalità? Ѐ istinto o ragione? Come distinguere l’amore dall’abitudine, dall’affetto? Ѐ strategia o spontaneità? 

Parliamo in soldoni: è bello o brutto? Tutti mi risponderete è bello. E io ora ribatterei chiedendo: oggi è bello, e domani? Non riuscite a immaginare che domani potrebbe cambiare tutto, per quanto possiate essere sicuri ora, per quanto possiate aver già progettato il futuro, tutto può succedere. E quando succede, è bello o brutto? Tutti i bei ricordi, tutti i momenti indimenticabili o anche solo l’intesa che avevate svaniscono in un attimo. Cosa rimane? Rimane il vuoto, rimane la rabbia, la rabbia di non sapere chi ti ha fatto questo. Dio? C’è? Ѐ stato lui? Avremmo almeno qualcuno con cui prendercela. Rimane questo e rimane la delusione dentro di sé di non aver saputo affrontare la cosa, di non aver previsto la cosa, di non aver fatto abbastanza, nonostante tu abbia fatto molto di più dell’abbastanza, in un momento in cui il cuore ti dava la forza di fare di tutto. Tu che sei sempre stato deciso, razionale, orgoglioso, con dei valori fortissimi e insormontabili. Ti trovi a perdere autostima, dignità, fiducia, coerenza e a non sapere neanche perché. Hai ormai sdoganato la tua debolezza, ti hanno già visto tutti piangere e te ne vergogni un po’, sbagliando forse. E il peggio è quando inizi a scrivere i tuoi cazzi su facebook: se hai un cervello, quello è il segnale che sei alla frutta. Sei disilluso e hai toccato ampiamente il fondo. Anche quando le avrai provate tutte, quando avrai sotterrato sotto metri di terra i tuoi valori, anche allora non ti darai pace perché in fondo, perché? Perché doveva capitare a me, a noi? 

Ma la vita va avanti, no? Ci siamo passati tutti, no? Ne troverai una migliore, no? Ce ne sono di migliori, no? E sei in bilico, a stento in equilibrio, tra il sì, ne è valsa la pena, e il no, se dovevo perdere tutto, no. Se la persona che pensavi di conoscere perfettamente, e che tuttora, nonostante tutto, pensi che sia la tua perfetta metà, ti sembra un’altra, un’estranea. E non basta. Non basti tu, non basta l’altro. Ci si mette il mondo a darti contro, a fare di tutto perché nessuno dei due possa ritrovare l’equilibrio, con il dubbio che magari, insieme, ancora insieme, potrebbe essere più facile. Ti trovi a lottare con qualcosa che non conosci. E non è un altro, uno che passava e che si è intromesso. Ti trovi a lottare con i soliti problemi e con un nemico nuovo, sconosciuto, che non sai neanche riconoscere, per questo imbattibile. A questo punto o ti mostri più forte di lui, ti sforzi per batterlo, per farti ridare la vita che amavi e che a volte pensi sia ormai compromessa, o ti ammazzi o cancelli tutto e riparti da zero, forse una soluzione difficile ma efficace. E non voglio dire che una sia meglio di un’altra, tutte comprensibili; si anche quella. E poi arriva quell’amico che ti dice che finche ce n’è non puoi arrenderti, non puoi mollare, che quando non ce la farai più te ne accorgerai e potrai elaborare il rimpianto, che non ha soluzione, perché non basta aver fatto di tutto. 
E cosa si fa ora? Ora che ti vergogni anche di aver scritto, in una forma a dir tanto elementare, quelle banalità che hai sempre disprezzato, di una tristezza infinita che puoi tranquillamente tenerti per te. Che si fa? Si schiaccia PLAY e si continua a sentire Vinicio che ti dice: “vai vai, tanto non è l’amore che va via. Il tempo si, ci ruba e poi ci asciuga il cuor”. Fallo dai, esce da solo, nonostante tutto, un sorriso. Perché è la vita che ti sta prendendo in giro, che vuole farti ridere facendoti sentire le parole giuste, la melodia giusta, nel momento giusto. E ti senti bene. :)
D9P

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