lunedì 3 gennaio 2011

Il ritorno dei Negramaro: Casa69

Dopo poco più di due anni di lavorazione, è uscito il quarto album in studio dei Negramaro, Casa69. Non vi inganni il titolo: non si tratta di una casa chiusa ma dell’abitazione salentina in cui la band vive e crea la musica che da qualche anno possiamo apprezzare.
C’è molta attesa per questo disco dopo il grande successo de La finestra, vera svolta rock-elettronica  per i Negramaro. Ad un primo ascolto si potrebbe azzardare che le canzoni di Casa69 siano tranquillamente intercambiabili con quelle dell’album precedente. Con un ascolto più approfondito però si coglie l’ulteriore crescita della band, sicuramente spinta dal lavoro svolto negli States dove l’album è stato prodotto e registrato. Il singolo apripista porta un titolo caratterizzato da un perdibilissimo trattino, Singh-iozzo, con un video innovativo, girato in 3D, che presenta un’apprezzata cartolina di Torino. Trascinante, rock ma al tempo stesso pop, Singh-iozzo permette a Giuliano Sangiorgi di sfruttare a pieno le potenzialità della sua voce in falsetto ma anche graffiante e aggressiva.
Il resto della tracklist presenta la formula vincente de La finestra, leggermente smussata: un mix tra pezzi elettro-rock e ballate melodiche più lente, quasi perfettamente alternate. Tra le prime troviamo Io non lascio traccia (sufficientemente orecchiabile per essere la prima traccia), Se un giorno mai, Dopo di me, Voglio molto di più (scelto per la colonna sonora del film su Vallanzasca e presumibilmente uno dei prossimi singoli), Manchi, Luna, Ѐ tanto che dormo, Polvere. Per quanto riguarda le canzoni più leggere, spiccano Quel matto son io, la title-track Casa69, Apollo 11, Londra brucia e la sorprendente traccia finale Il gabbiano. Inspiegabilmente (o forse ce lo spiega Caterina Caselli) vengono escluse da disco le bonus track Lacrime, una delle migliori, e Comunque vadano le cose (scusa Mimì), dedicata a Mia Martini (presenti nella special edition dell’album).
Ho volutamente tralasciato dall’elenco Senza te e Basta così (duetto con Elisa), a mio parere la migliore e la peggiore del disco. Senza te è il riassunto del tema dominante di Casa69: la perdita dell’amore, l’esser lasciati o l’allontanarsi (rappresentate perfettamente dall’uomo indebolito e raccolto in un cuore dell’eccezionale copertina). Dal punto di vista musicale è la miscela perfetta degli stili musicali che i Negramaro vogliono proporci, melodica ma energica. Per contro, Basta così risulta la più debole non tanto perché sia da buttare quanto per manifesta inferiorità rispetto alle sue compagne; nonostante questo, il duetto con Elisa la porterà, forse, a essere il prossimo singolo.
I Negramaro si confermano dunque una delle band più interessanti (se non la più) della musica italiana, così bisognosa di nuovi suoni e nuovi stimoli.

D9P

1 commento:

Mywo ha detto...

Un album che sto ascoltando/apprezzando molto.
Non mi sembra il classico cd in cui ci sono quelle 2-3 canzoni belle e le altre cestinabili. Tutt'altro! Complimenti a loro!

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