martedì 11 gennaio 2011

La (non) rivoluzione di Leonardo

Sei punti in due partite, questo è il bottino pieno che il nuovo tecnico è riuscito a centrare nei primi due match del 2011. Avendo visto entrambe le partite ho potuto notare quanto questa Inter sia diversa da quella di Benitez. Partiamo dal principio, ovvero da quest’estate: la dirigenza nerazzurra dovendo sopperire alla partenza (scontata) di Mourinho ha scelto lo spagnolo, un tecnico diversissimo rispetto al predecessore. Le squadre di Benitez hanno sempre avuto una peculiarità, cioè il voler giocare a calcio facendo un buon possesso palla e sfruttando ampiamente le corsie esterne. Chi ha seguito l’Inter dello scorso anno col suo 4-2-3-1 potrebbe dire: “La squadra era praticamente fatta, il modulo era giusto e gli uomini pure”. A quanto pare è ciò che ha pensato anche Moratti visto che oltre a Castellazzi sono arrivati i soli Biabiany e Coutinho. L’errore per me è stato proprio quello, pensare che il 4-2-3-1 e gli uomini usati da Mou potessero andar bene anche con il modo di giocare di Rafa. Il tecnico spagnolo non è un allenatore che arriva, pretende subito 5-6 acquisti di valore, in due anni vince quello che deve e se ne va lasciando le sue squadre in condizioni fisico/mentali e anagrafiche disastrose o comunque difficili (cosa che invece hanno più volte fatto ad esempio Mourinho e Capello). Benitez punta da sempre a creare un ciclo a lungo termine; così ha fatto a Valencia, così ha fatto a Liverpool. Questo è il motivo per cui nonostante la fantastica stagione appena disputata dai nerazzurri lui abbia chiesto degli esterni ed un centrocampista con certe caratteristiche. Non è stato accontentato. A quel punto avrebbe semplicemente potuto modificare i suoi piani tattici trovando una soluzione per far rendere al meglio i giocatori a disposizione. Non l’ha fatto e ha preferito puntare su Biabiany e Coutinho (il primo non da Inter, il secondo ancora troppo acerbo) cercando di impostare la squadra con il suo solito possesso palla e gioco sugli esterni.
Qui sta la grossa differenza con Leonardo. Il brasiliano appena arrivato ha inquadrato la rosa a disposizione, al netto degli infortunati, e ha compiuto delle scelte logiche affinché i giocatori potessero rendere al meglio. Quest’Inter sfrutta la sua grande fisicità, gioca con 4 centrocampisti centrali dietro alle due punte, senza fare possesso palla ma giocando di rimessa in contropiede. I 5 gol messi a segno in 2 partite sono arrivati tutti dai centrocampisti (3 Cambiasso, 2 Motta). In attesa che la formidabile coppia d’attacco torni in forma, questa è la miglior soluzione adottabile e Leonardo è stato bravo a coglierla e a sfruttarla al meglio. Personalmente penso che Benitez abbia fatto bene a non snaturare il suo gioco perché se vuoi impostare un ciclo con una squadra è giusto iniziare da subito come ti sei prefissato, senza scendere a compromessi solo perché la dirigenza dopo averti scelto non è in grado di assecondare e soprattutto comprendere le tue scelte. Leonardo è un tecnico giovane ma non senza idee. Diversamente da altri non ha un credo tattico fisso ma sa adattare il suo gioco alle caratteristiche della squadra. Così ha fatto al Milan, usando il celebre “4-2-fantasia”, proprio perché la rosa rossonera era estremamente limitata e carente a centrocampo e in difesa; per cui il modo più semplice e utile per difendersi e fare punti era quello di sfruttare i tanti attaccanti e la grande tecnica presente in avanti. La sua Inter è profondamente diversa: ha una difesa tra le migliori come singoli in Europa (accresciuta notevolmente dopo l’arrivo di Ranocchia) e ha un centrocampo pieno di alternative valide. A mio avviso manca una punta perché è vero che la coppia Eto’o Milito può difficilmente essere migliorata, ma il solo Pandev come alternativa al duo d’attacco appare un po’ poco per una squadra che anche quest’anno punta a far bene in tutte le competizioni. La (non) rivoluzione di Leonardo è stata appunto quella di mettere la squadra nelle condizioni migliori per sfruttare le potenzialità offerte dalla rosa a disposizione con semplicità e senza inventare niente di nuovo. Complimenti.
Mywo

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