lunedì 7 febbraio 2011

Quando un discorso diventa un successo: Il Discorso del Re

Il discorso del re (The King’s speech) è stato girato in Gran Bretagna tra il 2009 e il 2010 con la regia di Tom Hooper e la sceneggiatura di David Seidler. La fase di post-produzione è durata fino al 31 agosto 2010, e la prima proiezione della pellicola si è svolta il 4 settembre allo statunitense Telluride Film Festival; il 26 novembre il film è arrivato nelle sale cinematografiche americane, e il 28 gennaio in quelle italiane. 
La trama del film riprende la storia vera del duca di York Albert Frederick Arthur George Windsor, il futuro re inglese Giorgio VI (magistralmente interpretato da Colin Firth), e in particolare la sua lotta contro la balbuzie che lo affliggeva e che lo aveva reso timido e frustrato. Sua moglie Elizabeth Bowes-Lyon (la deliziosa Helena Bonham Carter, moglie di Tim Burton) gli propone un incontro con il particolarissimo logoterapeuta australiano Lionel Logue (un ottimo Geoffrey Rush), anticonformista e sicuro di sé, il quale riuscirà a penetrare la corazza di scorbuticità del recalcitrante Albert e a sottoporlo ai suoi esercizi, inconsueti quanto efficaci. Dopo la morte del granitico padre, il re Giorgio V, e l’abdicazione dello spregiudicato fratello maggiore David (Guy Pearce), alias Edoardo VIII, Albert si trova costretto a farsi incoronare re e in breve arriva il momento del suo primo vero discorso ufficiale, la dichiarazione di guerra alla Germania nazista in diretta radiofonica mondiale. 

Stilisticamente e narrativamente eccellente, Il discorso del re è un film di raro carisma, capace di emozionare in più modi e di raccontare una storia vera senza imbellettarla eccessivamente e senza annoiare. Le vicende umane di Albert, esaminate e seguite dall’occhio perspicace di Lionel, coinvolgono lo spettatore mostrandogli appieno l’angoscia del protagonista (le interminabili frasi stentate pronunciate in pubblico) e la sua rabbia inesprimibile (se non con fiotti di parolacce liberatorie), ma anche la sua caparbietà e il suo coraggio. Dal canto suo, Lionel ci mette l’umorismo e l’amicizia, di cui Albert aveva un disperato bisogno. Gli attori sono magnifici: Colin Firth è estremamente coinvincente nella balbuzie e nel caratteraccio, Geoffrey Rush dà il giusto tocco di verve e Helena Bonham Carter è molto più che un bel faccino di contorno. 

Il discorso del re ha riscosso successo tra pubblico e critica. Dopo la sua proiezione al Toronto International Film Festival, il film ha ricevuto una standing ovation e si è guadagnato il People’s Choice Award; è stato candidato a 7 Golden Globe, e Colin Firth ha vinto quello per il miglior attore in un film drammatico; è in lizza per ben 12 degli Oscar 2011. Al botteghino il film sta andando piuttosto bene: 84 milioni di dollari incassati negli Usa, e 2.303.000 euro in Italia. Lo sceneggiatore Seidler ha ricevuto una delle soddisfazioni più speciali: l’approvazione della regina Elisabetta II, figlia di Giorgio VI (e interpretata nel film dalla piccola Freya Wilson), che ha visionato il film in privato e lo ha gradito. Per Seidler si tratta di una doppia soddisfazione, perché 30 anni fa il suo stesso progetto era stato bloccato dalla regina Vittoria Maria di Teck, la madre di Elisabetta II interpretata dalla Bonham Carter, che aveva fatto promettere a Seidler di non realizzare il film finché lei avesse vissuto.
Lor

2 commenti:

Unknown ha detto...

Interessante la promessa richiesta da Vittoria Maria di Teck! Non lo sapevo!

Anonimo ha detto...

eeeeeee...il tuo blog queste chicche non le sa!! :)

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