mercoledì 23 marzo 2011

Nessuno mi può giudicare

Sceneggiata e diretta da Massimiliano Bruno con il soggetto e la collaborazione di Fausto Brizzi, Nessuno mi può giudicare è una commedia italiana uscita nelle sale cinematografiche il 16 marzo. Alice (la brava e simpatica Paola Cortellesi) è una graziosa trentacinquenne romana, sposata con un "geniale" e fedifrago designer di tazze da gabinetto, e madre del piccolo Filippo (Giovanni Bruno). La sua vita da riccona viziata e prepotente nei confronti dei domestici extracomunitari viene sconvolta dalla morte del marito in un incidente stradale, e subito dopo dalla notizia che dovrà vendere tutto ciò che possiede per saldare i suoi debiti. Alice e Filippo finiscono così nel quartiere popolare di Quarticciolo, calderone di lingue ed etnie, e devono adeguarsi a una vita più umile: il ragazzino, dopo anni di sfarzoso collegio, deve inserirsi in una scuola pubblica, mentre sua madre, oberata da un grosso debito, sceglie la via della prostituzione d’alto bordo, sotto la guida della escort Eva (Anna Foglietta).
Nel frattempo, anche il giovane gestore di un internet point del quartiere, Giulio (Raul Bova, degna controparte maschile della Cortellesi, non solo estetica), vive il dramma delle ristrettezze economiche, ma non avendo bocche da sfamare al seguito non lo affronta seriamente e tira a campare insieme al suo depresso collaboratore Biagio (Valerio Aprea) e agli amici e conoscenti del quartiere (tra cui Rocco Papaleo). Alice e Giulio inizialmente si trovano antipatici, battibeccano e si fanno i dispetti, poi si conoscono meglio e scatta la prevedibile scintilla, ma Alice si vergogna del proprio mestiere e si ritrae dalla possibile relazione, finché la situazione non precipita.
Nessuno mi può giudicare è una commedia spesso brillante, con molte battute, situazioni e personaggi azzeccati, ma anche molte ingenuità probabilmente difficili da digerire. Se da un lato la Cortellesi fa ridere e a volte riflettere, non senza sfoggio un certo sex appeal (per quanto goffo), i suoi improbabili clienti sono fin troppo giuggioloni e poco verosimili, come invece il film vorrebbe essere. I personaggi di contorno sono stereotipati ma funzionali, come i burini Enzo (Pasquale “Lillo” Petrolo) e Tiziana (Lucia Ocone), che personificano la romanità popolare del quartiere, l’ispido Lionello (Rocco Papaleo), ignorante e xenofobo finché non si innamora di una donna nera, o lo straniero dal cuore d’oro Aziz (Hassani Shapi); il loro buonismo alla “volemose bbene”, però, diventa presto esagerato e fastidiosamente retorico, e rende evidente che quel che manca al film è una giusta dose di cattiveria e cinismo. Nessuno mi può giudicare rimane comunque un film godibile, a tratti esilarante (irresistibili le gag sulla depressione di Biagio), ben diretto e interpretato.


Lor

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