venerdì 15 aprile 2011

La super stagione del Porto


Quando si dice “ammazzare il campionato” ci si riferisce solitamente a quelle squadre che riescono a frapporre un buon numero di punti tra loro e le dirette inseguitrici. Solitamente tutto ciò accade in quei campionato modesti in cui vi sono 2-3 squadre forti e le altre decisamente meno; ne fanno parte la Liga, soprattutto negli ultimi anni, con le due big (Real e Barça) che fanno un campionato a parte finendo mediamente con una ventina di punti più delle altre. In quella categoria ci sono anche il campionato scozzese con Grasgow Ranger e Celtic a monopolizzare l’attenzione; il Portogallo rientra anch’esso in quella tipologia, con Porto, Benfica e Sporting Lisbona a contendersi la Liga. Quest’anno però la squadra di Villas Boas ha fatto letteralmente il vuoto, andando a vincere il campionato con ben 5 gare d’anticipo, quasi due mesi prima della fine. Il Porto è tutt’ora imbattuto con 24 vittorie e 2 pareggi, ha nettamente il miglior attacco e la miglior difesa con 61 gol fatti e appena 11 subiti (la seconda miglior retroguardia è quella del Benfica con 25). 
Gran parte dei meriti sono da attribuire al nuovo tecnico, di cui abbiamo già discusso nel precedente articolo (leggi qui). Ma i meriti non sono esclusivamente suoi perché la società è stata in grado di fornirgli giocatori di primo livello con molte scommesse ampiamente vinte: Hulk, molto simile al supereroe nel modo di stare in campo, è un concentrato di esplosività, forza, tecnica e senso del gol ed è stato il vero trascinatore della squadra. Fondamentali sono stati anche i gol di Falcao, una prima punta mobile, abilissima di testa ma anche nel dribbling, capocannoniere di Europa League a soli 23 anni. La solidità difensiva è stata il punto di forza di questo Porto e Otamendi ma soprattutto Rolando ne sono gli artefici. Il primo argentino, giovanissimo si è imposto da titolare mentre il secondo, un colosso portoghese (189 cm) ha attirato su di se le attenzioni di molti top club europei. Merito del tecnico è stata la rinascita di un grande talento portoghese che negli ultimi anni aveva faticato a mantenersi su ottimi livelli: Joao Moutinho, classe 86, per anni assieme al genoano Miguel Veloso avevano costituito le colonne portanti dello Sporting. Boas è stato bravo a ridargli fiducia consegnandogli le chiavi del centrocampo e lui l’ha ripagato con una stagione sontuosa. Una bella scoperta è stata anche Fernando, mediano brasiliano di 23 anni che con le sue buone prestazioni ha contributo alla solidità della squadra.
La stagione per il super Porto non è ancora finita perché dopo il campionato potrebbero arrivare altri 2 trofei raggiungendo così, anche se in tono minore, il triplete. La squadra di Boas infatti è in finale di coppa di Portogallo e soprattutto il semifinale di Europa League dove ci sono 3 portoghesi su 4 team rimasti, anche il Porto dovrà vedersela proprio contro il Villareal di Giuseppe Rossi in quella che tutti hanno già definito una finale anticipata.
Complimenti quindi al Porto, al suo giovanissimo tecnico e ad una dirigenza che ha saputo creare un organico di primissimo livello pescando dal Sudamerica in modo attento e senza grosse spese.



Mywo

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