giovedì 26 maggio 2011

Sucker Punch

Mi sono imbattuto in questo film per caso, come spesso capita scorrendo Mymovies e dopo aver letto velocemente la trama, con relativa recensione, ho deciso che era abbastanza interessante. Alla fine del film però mi sono accorto che in realtà, come spesso mi RIcapita, della trama avevo capito poco e che la visione di esso è risultata sorprendentemente diversa da come me l’aspettavo. 

Il film è strano, gli elementi in gioco molti, inizialmente sembra una storia di vita reale, triste e drammatica. Poco dopo tutto si trasforma in un parallelo, che diventa successivamente un piano a tre livelli differenti, tutti collegati, nei quali lo spettatore fatica a non perdersi, ma rimanendo ancorati alla storia iniziale pian piano tutto va al suo posto, nonostante apparentemente le cose centrino poco le une con le altre. Al primo piano drammaticamente reale, nel quale la protagonista si trova suo malgrado coinvolta, se ne affianca uno verosimile: si entra all’interno dell’inconscio della ragazza, Baby Doll, la quale cerca in questo mondo il rifugio per sfuggire alla vita dell’istituto nella quale è stata portata, a causa di un accidentale omicidio, del quale viene ingiustamente accusata dal patrigno. Questo era il primo piano; il secondo appunto è quello creato dalla protagonista che si autotrasporta, portandosi dietro tutti quanti, in un bordello nel quale lei e le altre pazienti sono in realtà compiacenti ballerine, che devono esibirsi in balli succinti per soddisfare i clienti. Qui entra in gioco il terzo livello ed è ancora una volta Baby Doll ad introdurlo, partendo dal secondo ed inserendo nel film l’elemento che scombina tutto quanto. Alla protagonista viene chiesto di ballare e lei nella sua danza crea un ulteriore livello di sub-conscio, in questo caso del tutto inverosimile, nel quale lei si trova in un tempio cinese ed un vecchio saggio le spiega cosa dovrà fare per liberare la sua anima. 

Bene penso che siate abbastanza confusi. 

I tre livelli continuano a mescolarsi per tutto il film alternando scene di vita reale a scene di lotta puramente fantastica, ispirata a diversi videogiochi come Tekken, Final Fantasy, Wolfenstein ed il Signore degli Anelli. Partendo ora dal terzo livello, quello puramente inventato, costituito da combattimenti con ambientazioni ogni volta diversa, si può dire che ogni battaglia ha come scopo quello di venire in possesso di uno dei 5 oggetti che serviranno per trovare la libertà. A ciò è collegato il secondo livello dove in realtà non ci sono scontri a fuoco, bensì un patto tra le ragazze del bordello le quali, durante i balli di Baby Doll, dovranno trovare materialmente gli oggetti per fuggire, sfruttando appunto l’ipnosi generata dall’esibizione della protagonista. Ma questo, come forse avrete capito, non è il livello del reale perché ci troviamo ancora nell’inconscio della ragazza. L’ultimo livello, con le relative “scoperte” vi verrà mostrato al fondo del film e non sta a me spiegare come e perché tutto era collegato. 
La cosa che maggiormente coinvolge sono le musiche scelte, le quali hanno moltissima importanza, soprattutto nel terzo livello, quello delle battaglie. Molte sono reinterpretazioni di canzoni celebri, riarrangiate per l’occasione: “Army of Me” di Bjork, reinterpretata dagli Skunk Anansie assieme alla stessa artista islandese; “Tomorrow Never Knows” dei Beatles coverizzata da Alison Mosshart, cantante dei Kills, e Carla Azar degli Autolux; “Sweet Dreams (Are Made Of This)” reinterpretata da Emily Browning. 
La critica che mi sento di fare a questo film e al suo regista Zack Snyder (300, Watchmen, il regno di Ga’Hoole) è quella di aver creato un qualcosa di molto originale che però ha un elemento a mio avviso un po’ troppo ripetitivo, riferendomi alle scene del combattimento, troppo uguali tra loro. Penso che abbia un po’ abusato di tutto ciò ripetendo lo stesso schema diverse volte, rendendo questi momenti un po’ pesanti. 
Questa ovviamente non voleva essere una recensione e dubito che chi non ha ancora visto il film abbia capito gran che di esso leggendo queste righe. Però in fondo il mio intento era solo quello di incuriosirvi… Ci sono riuscito?


Mywo

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