lunedì 7 novembre 2011

I videogiochi invadono Milano: Games Week

Era ora. Finalmente anche in Italia si presenta un appuntamento con i videogiochi e il mondo gaming in generale fatto con tutti i crismi del caso, con le grandi case a presentare e far provare i loro nuovi prodotti, portare anticipazioni, regalare gadget, e organizzare piccoli contest e tornei: sto parlando del Milano Games Week che esordisce per l’appunto quest’anno al MiCo in uno spazio non enorme ma di sicuro ben riempito dagli stand delle aziende del settore che hanno partecipato. L’evento, o fiera che dir si voglia, si è svolto nel weekend del 4-6 novembre con un’ottima partecipazione di giovani e giovanissimi (molti sono stati anche i bambini accompagnati dai genitori) in quella che di sicuro si ricorderà come una delle fiere più “rumorose” dell’anno in Italia: all’entrata del gate 3 del MiCo si devono fare un paio di rampe di scale ma quasi da subito si inizia a sentire un rumore di fondo che una volta entrati nello spazio vero e proprio della manifestazione diventa una chiasso davvero assordante e che in alcuni momenti rende difficile parlarsi anche a poca distanza: se probabilmente le immancabili ragazze dei vari stand alla fine di questi tre giorni se ne staranno lontane da discoteche e concerti per recuperare parte dell’udito, sembra che non abbia minimamente infastidito i visitatori, né li abbia scoraggiati dal passarsi ore all’interno della struttura passando da una coda all’altra per testare i loro videogame preferiti. Ma entriamo nel dettaglio di ciò che questo nuovo evento ci ha offerto.
Gli stand sono stati una delle prime gradite sorprese: vedere pressoché tutte le grandi case produttrici sia di videogiochi che di console, oltre che molte altre aziende del settore, è già motivo di orgoglio per una manifestazione al suo primo anno di vita; vederle tutte impegnarsi a questo livello con stand importanti e studiati fa decisamente piacere e ben sperare anche per i prossimi anni. Anche le aziende meno importanti avevano spazi già più grandi dei soliti cubicoli ai quali siamo abituati dalle varie fiere nazionali, e ciò ha permesso sicuramente di dare maggiore risalto anche alle realtà meno conosciute , nonché di far conoscere al grande pubblico anche prodotti di nicchia. Se proprio bisogna fare una critica la si può rivolgere allo stand della Xbox 360, il quale aveva esposti nella parte frontale e aperta tutti i giochi più elementari per Kinect, tipo Kinect Sports, lasciando un gioco attesissimo come HALO Combat Evolved Anniversary letteralmente nel retrobottega, seminascosto e poco visibile; lo stand inoltre faceva testare Star Wars Kinect solo con una demo (unico caso di tutta la fiera) e per di più mal tarata, e i rimanenti titoli sono stati posizionati all’interno della struttura centrale: il risultato è stato che in una stanzetta minuscola assolutamente non areata (e quindi con una temperatura altissima e insostenibile) veniva fatto testare l’attesissimo Gears of War 3, e molti dei giovani interessati declinavano la possibilità di provarlo per non rischiare un’asfissia in coda; destino simile è toccato all’altrettanto importante Forza Motorsport 4; insomma, Microsoft bocciata su tutti i fronti. Una sorpresa invece molto gradita sono stati gli stand della 2K, che pur portando unicamente NBA 2K12 ha allestito per la sua promozione un piccolo campetto di basket, e la Halifax, che ha portato pressoché tutti i suoi nuovi titoli, comprese le assolute novità Resident Evil: Racoon City, Final Fantasy XIII-2 e Saints Row: The Third. Lo stand della EA invece è stato il più emblematico: ha portato una Lamborghini Gallardo di accompagnamento per il nuovissimo Need for Speed: The Run, ha invitato dei giocatori di calcio freestyle professionisti che facessero da contorno a FIFA 12, ha messo le postazioni di prova per Battlefield 3 in una finta casa bombardata (ma riprodotta davvero bene, con tanto di piastrelle rotte, ghiaia e muri cadenti). E Mass Effect 3? Uno dei giochi con il seguito più ampio degli ultimi anni e con la versione finale che uscirà solo nel 2012 era relegato in un angolino con due sole postazioni di prova striminzite e con davvero poco spazio per accedervi. Mistero. Piuttosto anonimi invece gli stand Ubisoft (che pure ha portato i titoli più attesi e venduti come Assassin’s Creed Revelation, Driver San Francisco, Rayman Origins e Rabbids Fuori di Schermo), Namco Bandai (un po’ troppo chiuso, con un megaschermo che attirava fin troppo attenzione su di sé e meno sul resto, e una postazione per Soul Calibur V che definire imbarazzante sarebbe un eufemismo, tanto era stato posizionato fuori stand, quasi in mezzo al corridoio e attaccato ad una colonna; ma che di contro ha allestito una piccola location in stile medievale con tanto di forzieri, tavolone in legno e tendoni in raso belli spessi per The Witcher 2 e delle postazioni di prim’ordine per F1 2011), Nintendo e Sony (i quali pur portando moltissimi giochi e avendo degli stand molto comodi da visitare non avevano niente di davvero calamitante per i visitatori). Infine c’erano due stand che avevano delle postazioni pressoché impossibili da raggiungere, non perché strutturati male o mal arrangiati, ma per le incredibili (e interminabili) code che avevano: l’Activision con Call of Duty Modern Warfare 3 e Prototype 2, e quello della Rockstar Games che metteva in mostra Max Payne 3.
Una menzione d’onore va sicuramente a Halifax, che con il suo promoting di Saints Row: The Third ha davvero saputo calamitare le attenzioni dei passanti e regalare molto: oltre a due cosplay che animavano i dintorni dello stand e distribuivano banconote del gioco, una volta provato il titolo ai visitatori veniva regalato un paio di occhiali da sole in pieno stile gangsta, ben fatti e curati; di sicuro un’operazione di marketing che nessun altro ha saputo replicare in modo così coinvolgente.
Ha fatto pensare in compenso l’assenza di qualsivoglia testata giornalistica del settore: mentre telegiornali nazionali e regionali hanno più volte fatto girare servizi sull’evento (ma come al solito dimostrando di non capirne una beata mazza), non erano presenti stand di riviste tipo “Giochi per il mio computer” o “The Games Machine” (tanto per citare le più famose), né si trovavano in vendita agli stand di Nintendo, Playstation e Xbox le riviste ufficiali delle console; l’unico stand a salvare l’onore dei giornalisti del settore è stato quello di Multiplayer.it, che oltre a regalare gadget e dirette forniva dei comodissimi braccialetti che permettevano di saltare la fila di molti importanti titoli; inoltre si sono impegnati davvero molto nella promozione dell'evento tramite il loro sito, accompagnando l'attesa con servizi e anticipazioni sulla manifestazione. Anche l’assenza della Blizzard si è fatta sentire molto: complice il BlizzCon appena svoltosi, la grande casa produttrice di World of Warcraft, StarCraft 2 e Diablo 3 ha rinunciato a essere presente lasciando una grandissima fetta di appassionati orfani di novità o merchandising relativi a questi titoli; infine la presenza dello stand di MediaWorld ha monopolizzato le vendite di software e hardware in quanto unica catena di distribuzione presente (facendo nascere spontaneamente la domanda “…e Game Stop?” ).
Nel complesso la manifestazione è davvero molto ben riuscita, organizzata con competenza e promossa in modo efficace anche grazie alla presenza di comici come Baz e i Turbotubbies: dalle voci dei visitatori ci si aspetta che venga riproposta anche nei prossimi anni, forte di un prezzo del biglietto non eccessivo (10 euro alle biglietterie e 7 euro se comprati online) nonché di una location comoda e facilmente raggiungibile, anche se gioverebbero spazi maggiori per l’esposizione (il resto del MiCo era vuoto) e la partecipazione di più protagonisti del mondo commerciale che ruota intorno ai videogiochi, come stampa specializzata e catene di rivenditori.


Drow

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