mercoledì 9 novembre 2011

Recensione di Battlefield 3

Dopo aver scalzato Konami e la serie Pes dal trono delle simulazioni calcistiche, Electronic Arts è pronta a compiere un impresa ancora più titanica: riuscire a sconfiggere Activision e la serie Call of Duty e conquistare così il regno (affollatissimo per altro) degli sparatutto in prima persona. Ce la farà?


La campagna single player

Diciamocelo subito. Nel corso degli ultimi anni, le campagne in singolo hanno preso il brutto ruolo di semplice contorno al multiplayer online. E in Battlefield 3 la situazione purtroppo non cambia, anzi peggiora. La storia in sé per sé non sarebbe neanche così male: siamo nel 2014 e il nostro protagonista, Henry “Black” Blackburn, si trova in Kurdistan con la sua squadra alla ricerca di eventuali armi di distruzioni di massa. La squadra viene poi mandata a Teheran per catturare il leader del movimento terrorista PLR, ovvero Farukh Al-Bashir. Invece che trovare Farukh però, i nostri eroi scoprono, all’interno di una banca locale, una cassa per il trasporto di 3 testate nucleari russe, di cui però ne mancano due. Sempre nei panni di Blackburn affronterai altre operazioni cercando di impedire lo scoppio delle due testate nucleari che dovrebbero devastare Parigi e New York. Tra alleanze nascoste con soldati russi ed esplosioni nucleari, tra terremoti e sezioni di volo a bordo di un caccia americano, la trama di Battlefield 3 garantisce sicuramente varietà e qualche piccolo colpo di scena, senza strafare troppo per quanto riguarda il coinvolgimento e la creatività. Il vero problema della campagna principale risiede nel modo in cui è fatta: per prima cosa avrete troppo spesso la sensazione di trovarvi su dei “binari”. Spesso, in più di un’occasione, vi ritroverete bloccati fino a che non farete una specifica azione spesso segnalata su schermo tramite degli indicatori. Tutto ciò toglie chiaramente la sensazione di immersione che la campagna single player dovrebbe garantire. L’altro grande problema è l’intelligenza artificiale, sia dei nemici che dei vostri compagni, anche aumentando il livello di difficoltà.
La sfida non è mai garantita dalle capacità tattiche dei nemici ma bensì dalla loro mira infallibile e dalla loro capacità innata di vedere attraverso gli oggetti, e seguire così i vostri spostamenti anche quando penserete di essere perfettamente nascosti. Per non parlare poi dei vostri compagni che, spesso e volentieri, arriveranno a spingervi via da un riparo perché quella è la posizione che i programmatori hanno scelto per loro. A queste due gravi mancanze, aggiungete pure il respawn infinito dei nemici in alcune situazioni, una longevità non proprio da Guinness e capirete come la campagna sia tutt’altro che entusiasmante. Un vero peccato, perché alcune scene di gioco (come quelle a bordo di un caccia o di un carro armato) sono davvero eccezionali sia dal punto di vista grafico che di gameplay.

Multiplayer co-op e online

A differenza della campagna principale, il multiplayer diverte e convince senza alcun dubbio. I ragazzi di DICE sono riusciti nell’impresa di creare un’esperienza bilanciata e gratificante sotto tutti i punti di vista. Per chi ha sempre giocato alla serie Call of Duty,entrare nel mondo di Battlefield potrebbe essere un duro colpo. Ma, dopo qualche partita di ambientamento con conseguente cambio di stile di gioco, tutti apprezzeranno il lavoro svolto dagli sviluppatori. Qui, a differenza dei titoli marcati Activision, bisogna davvero puntare sul gioco di squadra perché altrimenti non si va molto lontano. Lanciarsi contro i nemici in puro stile Rambo porta inevitabilmente alla morte. Rispetto al passato, il multiplayer di Battlefield 3 si è arricchito di nuove modalità come, ad esempio, l’interessantissima co-op creata per chi del multiplayer competitivo non ne vuole proprio sapere. Nella modalità co-op infatti si potranno affrontare, insieme ad un amico, sei missioni pensate per spingere i giocatori all’interno di situazioni di ogni tipo e sempre in evoluzione. Sicuramente il divertimento è minore rispetto al multiplayer competitivo a causa del problema trattato in precedenza, ovvero l’intelligenza artificiale, ma la modalità co-op è sicuramente un buon diversivo alla noia. Sul fronte competitivo, oltre alle ormai note modalità “Corsa” e “Conquista”, sono state introdotte per la prima volta le modalità “Deathmatch a squadre” e “Corsa a squadre”. Come al solito, affrontando le battaglie online, si guadagneranno punti esperienza che porteranno a sbloccare nuovi gadget, per un’arma o per la propria classe di riferimento.
Le classi sono quattro: Assalto, Geniere, Supporto e Scout; tutte hanno delle abilità particolari, per esempio giocando con la classe Assalto si possono curare e rianimare i compagni, mentre con la classe Supporto si forniscono loro munizioni. Il team di sviluppo però è stato geniale nell’uso dei gadget, ognuno con un suo lato positivo e negativo. Ad esempio, utilizzando la torcia tattica potremo accecare i nostri nemici in uno scontro ravvicinato, oltre che illuminare i posti più bui. Il lato negativo è che però saremo facilmente individuabili da lontano. Lo stesso dicasi per il mirino laser che aiuta la mira e disorienta gli avversari ma che ti fa notare da tutti. Considerando tutti questi fattori, più la possibilità di poter guidare vari mezzi duranti scontri, capite bene come il multiplayer online di Battlefield 3 sia il vero punto forte del gioco grazie al perfetto connubio tra divertimento e tatticismo.


Grafica e sonoro

Sicuramente il cavallo di battaglia di EA è il nuovo motore grafico utilizzato per la prima volta proprio per Battlefield 3, ovvero il Frostbite 2. Oltre agli incredibili effetti di luce che il motore grafico riesce a creare, il punto forte risiede nella possibilità di demolire tutto l’ambiente circostante, che sia un palazzo o un semplice terrapieno difensivo. 

Questo ci è possibile soprattutto nelle modalità online, dando così ulteriore spessore tattico alla battaglia (non riesci a uccidere quel cecchino arroccato all’interno di un palazzo? Prova a sparare due razzi all’interno dell’appartamento e a demolire l’intero palazzo!) mentre nella campagna single player non può mai essere usata per attaccare in modo creativo poiché questa possibilità è sempre legata a eventi predefiniti. Ineccepibile invece il fronte audio: la qualità dei suoni di ogni arma tocca livelli altissimi, così come le differenze legate al tipo di ambiente in cui il colpo viene esploso. Insomma, durante il gioco, se chiudete gli occhi, vi sembrerà davvero di trovarvi nel mezzo di una battaglia.

Commento finale

Battlefield 3 è come il batmaniano Due Facce: da una parte abbiamo un single player deludente, che non offre nulla di nuovo; dall’altra abbiamo un multiplayer corposo, divertente e ben bilanciato. L’acquisto di questo gioco dipende solamente da voi: se cercate un gioco che vi regali una storia indimenticabile e ricca di emozioni, vi conviene guardare altrove, ma se siete maggiormente attratti dal multiplayer online allora difficilmente troverete di meglio sul mercato.

Differenze tra versioni

Per recensire questo gioco, io ho utilizzato la mia cara e vecchia PS3. Se avete intenzione di comprare questo gioco per PC, sappiate che l’acquisto è ancora più caldamente consigliato. La resa grafica di Battlefield 3 su PC lascia a bocca aperta, per non parlare del divertimento online ancora maggiore con battaglie di 64 giocatori: una vera e propria guerra! Mentre su console i giocatori possono essere al massimo 24, purtroppo.

HBK

1 commento:

Lares ha detto...

bf è sempre stato solo multiplayers, la campagna è inutile, l hanno messa solo perché così fan tutti.
Rimane il miglior gioco di guerra per me, con mouse e teastiera al suo fianco, ovviamente! :D

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