martedì 20 dicembre 2011

Le idi di marzo, ottima prova per George Clooney e Ryan Gosling

Le idi di marzo, dal latino Idus Martia ovvero “il giorno di Marte”, è un modo di indicare il 15 marzo, data in cui gli antichi romani celebravano il dio della guerra; dal 44 a.C. le idi di marzo sono diventate famose come la data dell'assassinio di Giulio Cesare. L'idea della congiura politica si è legata indissolubilmente al nome romano della data, fino a rendere quest'ultima superflua: attualmente le idi di marzo può indicare un complotto o un agguato politico, come accade per il titolo del nuovo film scritto, prodotto, diretto e interpretato da George Clooney, con Ryan Gosling protagonista delle torbide vicende che hanno luogo dietro le quinte di una politica tutta promesse e sorrisi.
Le idi di marzo (The Ides of March), sceneggiato da Clooney e Grant Heslov partendo da un testo teatrale di Beau Willimon (scrittore in passato aiutante di Hillary Clinton) e prodotto dalla Smokehouse Pictures degli stessi Clooney e Heslov insieme a Cross Creek Pictures e alla Appian Way Productions di Leonardo DiCaprio, è stato presentato in anteprima mondiale lo scorso 31 agosto alla 68° Mostra del cinema di Venezia, ed è stato distribuito negli USA dal 7 ottobre e in Italia dal 16 dicembre.
Mike Morris (George Clooney), governatore uscente del Pennsylvania, sta tentando la scalata alla Casa Bianca come candidato del Democratic Party. Al suo fianco, nel duello in Ohio contro l'altro candidato democratico Ted Pullman (Michael Mantell) e il suo campaign manager Tom Duffy (Paul Giamatti), ci sono gli organizzatori e consulenti comunicativi Paul Zara (Philip Symour Hoffman), il cinico capo di grande esperienza, e Stephen Meyers (Ryan Gosling), il giovane idealista di chiaro talento. Stephen serve fedelmente Morris perché crede davvero nella sua causa, ma una telefonata di Duffy e una scoperta inattesa innescheranno dei mutamenti irrimediabili sia nell'andamento della campagna elettorale di Morris che nella fiducia e nella moralità di Stephen.
Quarto film da regista per Clooney e suo secondo thriller politico dopo Good Night, and Good Luck, Le idi di marzo presenta lucidamente i retroscena più strategici e talvolta più squallidi della politica contemporanea americana. É significativo che Clooney, democratico progressista convinto, collochi finzionalmente il marcio all'interno del partito in cui si riconosce, come a dire che nessuno è al sicuro dal sospetto e dalla corruzione. Il film è molto ben interpretato: Ryan Gosling, già eccellente in Drive, sa trasmettere le proprie emozioni anche mantenendosi sempre composto e distaccato, mentre Clooney mostra un'inquietante doppia faccia e Giamatti (visto quest'anno anche in La versione di Barney e Una notte da leoni 2) interpreta il ruolo che probabilmente gli è più congeniale, cioè quello del bastardo astuto e salace. Tra i pochi volti femminili del cast ci sono Marisa Tomei, giornalista senza scrupoli, ed Evan Rachel Wood, nota per True Blood e The Wrestler, che qui incarna una giovane e bella stagista del team di Morris. La fotografia del film è molto curata, con le luci calde e soffuse degli ambienti televisivi, dove si cerca di apparire al meglio, che lasciano spazio a quelle fredde e quasi funeree di ambienti in cui si rivela il peggio, come vicoli luridi e oscuri retrobottega. Volendo trovare un difetto, la trama si dipana senza grandi sorprese, con colpi di scena abbastanza prevedibili, anche se comunque efficaci nell'impatto.


In patria Le idi di marzo è andato bene ma non ha sfondato, visto che gli introiti al momento sono fermi a 40 milioni di dollari, mentre al botteghino italiano durante il primo weekend di uscita il film ha incassato 663.000 euro. Se non altro sono arrivate quattro nomination ai Golden Globe 2012: Miglior film drammatico, Miglior attore drammatico (Gosling), Miglior regista (Clooney), Miglior sceneggiatura (Clooney, Helsov, Willimon).
Lor

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