giovedì 16 febbraio 2012

Vasi Sanremesi 2012: Seconda puntata

Dopo una discussa e discutibile prima serata, la seconda puntata del Festival di Sanremo si è aperta con la breve anteprima, stavolta affidata a I soliti idioti, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, reduci dal successo televisivo e cinematografico, ma forse ancora un po’ distanti dal pubblico di Rai Uno. La sigla di Daniel Ezralow si compone stavolta di una coreografia molto bella contro il razzismo in cui bianchi e neri si mescolano e si fondono tra loro.

La serata trascorre tranquillamente senza grandi avvenimenti e la conduzione di Gianni Morandi è essenziale, fin troppo, basata sull’improvvisazione, che si scontra con l’esigenza di seguire il gobbo. Il risultato è spesso negativo: si vedano le domande rivolte ai giovani prima delle esibizioni, in cui Morandi non sa cosa dire e rischia di agitare ancor di più i debuttanti. L’aura di Celentano aleggia sull’Ariston, tant’è che Morandi finge di sentire più volte la sua voce, dopo aver esaltato a inizio serata i risultati in termini d’ascolto e aver ringraziato il molleggiato. Sulla “spalla” Rocco Papaleo, anche stasera in loden, è inutile ripetersi, grande presenza scenica e la giusta ironia. I limiti sono quelli già visti ieri, con l’aggiunta di una pietosa scenetta nei panni di un DJ, a notte fonda: l’inutile ospitata di Martin Solveig alle 00.40 ha aperto la strada a un altrettanto superfluo sketch, neanche troppo divertente.
Ma arriviamo alla consueta nota dolente: il trio di vallette è finalmente al gran completo e i simpaticissimi siparietti Canalis-Rodriguez culminano nella presentazione di Ivana Mrazova, annunciata in coro con accenti diversi. L’altissima modella ceca esordisce sul palco dell’Ariston con un bel “Voglio grazie Elisabetta e Belen…” ed è in quel momento che Elisabetta e Belen diventano quasi un lusso da rimpiangere. Ivanka racchiude lo stereotipo della valletta sanremese, ben condito da un balletto a dir poco statico in cui non ha nemmeno mai piegato le gambe; perlomeno dimostra un po’ più di spontaneità rispetto alle colleghe. Il picco della serata ha visto protagonista, senza ombra di dubbio, la farfalla di Belen Rodriguez: lo spacco ascellare dell’abito variopinto di Belen ha regalato al pubblico la visione del tatuaggio inguinale di Belen, che ancora non c’era ai tempi del video hard. Ora abbiamo un quadro anatomico completo, perlomeno. E neanche il tempo di mostrare di non indossare le mutande (e di smentirlo in diretta europea con la complicità della sempre vispa Canalis) che sul web spopola la foto del particolare. Belen sostiene che gli slip sono cuciti al vestito. A un altro però.
Altri protagonisti della serata sono stati gli ospiti comici, I soliti idioti, che si dividono in più interventi in cui sviscerano tutti i personaggi visti su MTV e al cinema. Sorprendentemente piacevole lo sketch di Ruggero De Ceglie e il figlio Gianluca, adattati e regolati per l’occasione, a chiedere i soldi di Celentano per le famiglie nullatenenti e a emulare il tentativo di suicidio avvenuto nell’edizione del 1995 e sventato dal conduttore Pippo Baudo. Per il tipo di comicità sarebbe stato ideale qualche intervento più breve, a disturbare la serata, e soprattutto senza cantare, visto anche il ritardo accumulato. Non hanno personaggi che possono reggere più di uno o due minuti, mantenendo viva la risata.

Passando alla musica, la seconda serata ha riproposto tutti e 14 i Big, a causa del problema tecnico al sistema di votazione di ieri, e ha sancito i primi verdetti: Marlene Kuntz, Gigi D’Alessio e Loredana Bertè, Irene Fornaciari e Pierdavide Carone sono gli eliminati che si giocheranno il ripescaggio al televoto nella serata di giovedì. L’eliminazione dei Marlene Kuntz non può sorprendere molto visto che i giudizi vengono dati in pochi minuti; Canzone per un figlio richiede molta più attenzione e dedizione per essere capita e apprezzata. Sorprende invece l’eliminazione di Pierdavide Carone, la cui canzone è ben al di sopra di quelle di Matia Bazar, Dolcenera o Emma. In ogni caso il contributo della giuria demoscopica (formata da consumatori abituali di musica) è stato come al solito positivo. Sarà come sempre il televoto a rovinare tutto e a ripescare D’Alessio. Sugli altri, vengono confermate le buone impressioni per Francesco Renga, Arisa, Nina Zilli e Samuele Bersani, anche se l’ombra dell’ennesima vittoria di un’Amica di Maria, Emma, incombe minacciosa sul Festival.
A intervallare le esibizioni dei Big, è iniziata la gara dei giovani di Sanremo Social che si sono esibiti tutti e otto attraverso una nuova modalità, in pieno stile talent show: quattro duelli decisi dal televoto che hanno consegnato al Festival i quattro finalisti. Ma vediamo nel dettaglio duelli e canzoni (clicca qui per ascoltarle).

Alessandro Casillo – E’ vero: La visibilità ottenuta nel programma Io canto di Canale 5 gli dà un innegabile vantaggio. Siamo di fronte all’ennesimo minidivo per ragazzine con una bella faccetta e poco da dire, niente di nuovo all’orizzonte: il brano ha la solita bella melodietta e il solito testo d’amore. La colpa però non è sua, ha solo 15 anni.
Dana Angi – Incognita poesia: La scommessa del festa, presentatasi al concorso senza casa discografica alle spalle, è una cantautrice diciottenne con una voce calda e una grande personalità. La canzone è interessante ma da ascoltare un po’ di volte.
1ª sfida: Il televoto fa la sua prima vittima: vince Casillo per la fama che precede lui e la sua canzone.

Iohosemprevoglia – Incredibile: Il gruppo pugliese, scelto da Area Sanremo, ha una buona personalità e si presenta con una canzone leggera. Non sembrano però avere le credenziali per sopravvivere al di fuori di Sanremo, nonostante un ritornello carino.
Celeste Gaia - Carlo: A mio avviso una canzone originale, simpatica con dietro una voce sensuale, un viso espressivo e due grandi occhi azzurri. Peccato per il naso.
2ª sfida: Il duello più equilibrato è vinto dai Iohosemprevoglia, anche se avrei premiato la stravaganza di Carlo.

Erica Mou – Nella vasca da bagno del tempo: Erica Mou è già conosciuta nel mondo della musica e ha già partecipato agli Mtv Days 2011 a Torino. Ha una voce dolce, un viso carino e soprattutto una canzone matura e interessante.
Bidiel – Sono un errore: Il leader e l’autore del pezzo sono figli di Luca Madonia, l’anno scorso al Festival con L’alieno, in collaborazione con Battiato. Sono un errore è una canzonetta semplice che non ha grandi speranze.
3ª sfida: Passa Erica Mou, giustamente. Casualmente rimane la più lanciata dalla casa discografica del duello.

Marco Guazzone – Guasto: Stile british (non nel vestirsi ieri sera), stile Coldplay, un po’ più originale della media, Marco può fare bene con queste note lunghe e quasi disperate.
Giulia Anania – La mail che non ti ho scritto: L’inizio di strofa ricorda moltissimo Lo zingaro felice di Alex Britti con una buona idea melodica che però non sembra avere il cambio di marcia necessario.
4ª sfida: Verdetto corretto, prosegue la gara Guazzone.

I finalisti sono quindi Alessandro Castillo, Iohosemprevoglia, Erica Mou e Marco Guazzone. Sulla pagina Facebook “Sanremo Social” si possono votare i finalisti fino alle ore 17 di venerdì per decretare il golden share della rete che permetterà al più votato di scalare una posizione in classifica.

La terza serata del Festival della Canzone Italiana sarà dedicata all’evento Viva l’Italia in cui i 14 Big duetteranno con artisti internazionali ed eseguiranno le grandi canzoni italiane nel mondo. Per conoscere duetti e canzoni clicca qui.

D9P

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