mercoledì 7 marzo 2012

A Teatro con Carlos Ruiz Zafón

Lunedì sera (5 marzo), al Teatro Franco Parenti di Milano, si è svolto il terzo incontro della serie “Gli scrittori si raccontano”, ciclo di appuntamenti gratuiti organizzati da Mondadori per far incontrare il pubblico e gli autori che amano.
L'unico scrittore internazionale invitato è Carlos Ruiz Zafón celebre per aver scritto L'ombra del vento con cui ha dato nuovo lustro al romanzo gotico.
È un'occasione rara quella di incontrare un autore internazionale tradotto in trentasei lingue, soprattutto quando si dimostra essere gentile, divertente e ironico come Zafón ieri sera. È bello quando un autore che ami solo attraverso le sue opere si rivela amabile anche di persona. Ovviamente, la sala era gremita e attenta a non perdersi neanche una parola, e sono state molte.
Ha raccontato della sua infanzia a Barcellona, quando a 8 o 9 anni con tre amici ha pubblicato i primi racconti e ha avuto la prima esperienza con la censura: infatti i gesuiti che insegnavano alla piccola combriccola di editori non hanno apprezzato le descrizioni di squartamenti, alieni e disastri vari. A 14 anni poi, il giovane Carlos si sente pronto per essere pubblicato e manda seicento pagine a diversi editori di Barcellona senza alcun successo. Solo uno degli editori lo vuole incontrare e gli suggerisce di prendersi più tempo per maturare e rivedere le sue idee. Ovviamente, per un quattordicenne questo è un affronto, infatti Zafón dice “Scrivevo da quando avevo 8 o 9 anni. A 14 ormai ero abbastanza vecchio per pubblicare! Dopo i 20 mi consideravo un fossile e tentai con un concorso per ragazzi”. Così, grazie al concorso, vengono pubblicati i suoi primi libri: Il principe della nebbia, Il principe della mezzanotte, Le luci di settembre e Marina.
Queste opere rappresentano per lui una palestra e gli insegnano che i lettori più esigenti sono proprio i ragazzi “o gli piaci o non gli piaci”. Si sente così pronto ad affrontare la successiva tetralogia basata sull'idea del Cimitero dei Libri Dimenticati, che però si rivela un opera “delle dimensioni di una foca: troppo ingombrante per lo scaffale di una libreria e impossibile da tenere in mano!”. Il primo romanzo è L'ombra del vento, quello introduttivo che trasporta il lettore nel labirinto narrativo creato dall'autore. I successivi, Il gioco dell'angelo e l'ultimo Il prigioniero del cielo aumentano il ritmo, approfondiscono questioni e trascinano il lettore sempre più a fondo in un mondo sospeso tra realtà e immaginario gotico. Solo col quarto però Zafón intende svelare l'architettura del labirinto, di cui per il momento non ha lasciato intravedere quasi niente e che ci terrà col fiato sospeso fino all'ultima pagina. La grandezza di quest'autore è nella sua capacità di farci ridere, piangere e appassionare indipendentemente dall'età o dal sesso, lui stesso dice: “io scrivo per tutte le persone dai 9 ai 99 anni”.
Poi è arrivato il momento degli autografi e quello che ricorderò per sempre sono il sorriso e il “gracias” che ha rivolto a tutti, uno per uno.
Per chi fosse interessato l'ultimo degli incontri organizzati da Mondadori vedrà protagonisti Margaret Mazzantini e David Grossman e si svolgerà il 26 marzo dalle 21 al Teatro Franco Parenti (M3 Porta Romana).

Clizia

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